La Prefettura si è espressa:
referendum ci sarà, ma solo se svolto su base comunale. Atteso per i prossimi
giorni un incontro del consiglio circoscrizionale e del comitato promotore per
scegliere la strada da intraprendere, anche se sembra ormai chiara la necessità
di arrivare ad una raccolta di firme. Intanto scoppia la polemica sul Puc e le
limitate aree edificabile concesse a Silì, soprattutto se rapportate alle altre
frazioni.
L'INCONTRO La Prefettura ha comunicato ai siliesi
che un referendum consultivo riguardante solo Silì non è attuabile. Così come
previsto dallo statuto comunale, se consultazione ci sarà, si deve svolgere su
base comunale. Nei prossimi giorni sarà fissato un incontro in circoscrizione
per decidere la strada da percorrere: iniziare una raccolta di firme a Oristano
e frazioni o solo a Silì? In questo ultimo caso, anche secondo la Prefettura,
può essere richiesto un parere anche ai residenti di alcune aree di Tiria, San
Quirico e Tanca Molino. Ci sarebbe inoltre la possibilità di coinvolgere i
siliesi che vivono all'estero ma che comunque hanno ancora residenza nella
frazione.
«I ragguagli ricevuti ci
servono per capire meglio i requisiti necessari per richiedere il parere dei
cittadini. Adesso spetterà al Comitato promotore decidere», spiega il presidente
di circoscrizione Giuseppe Puddu. Per fine mese
è in programma un'assemblea che coinvolgerà i cittadini e che darà il via
ufficiale alla petizione popolare.
I NUMERI Secondo quanto stabilito dalla legge
servirebbero almeno 2500 firme per la richiesta di referendum, mentre Silì è a
quota 1.979 residenti con diritto di voto, e 315 minorenni. Situazione
differente rispetto agli anni '90, «quando gli elettori erano 800 in più». Si
cercherà adesso di capire se alcune aree possano rientrare a far parte della
frazione.
«Il Comune dovrà comunque tener conto della volontà
popolare della stragrande maggioranza dei siliesi, non potrà continuare a far
finta di niente», commentano dalla circoscrizione.
IL PUC «Lasciamo giudicare a chi ha visto la
planimetria con la suddivisione delle aree edificabili concesse - spiegano il
presidente di circoscrizione e Patrizio Puggioni, a capo del comitato promotore
di Silì - Dalla planimetria risulta una zona edificabile ridotta all'osso,
soprattutto se rapportata a quella delle altre frazioni». L'intento, secondo
loro, potrebbe essere quello di bloccare la crescita della popolazione.
articolo tratto dall’Unione Sarda online del 13 aprile 2011 – art di FABRIZIO CARTA