sabato 3 novembre 2012

Il Comune si dimentica di Silì e il degrado regna sovrano

Silì? «Da buttare giù tutta e rifare completamente». L'amarezza espressa da una residente la dice lunga sulla insoddisfazione che regna sovrana nella più grande frazione della città. Più che da buttare giù, ci sarebbero perlomeno da rivedere molte cose: i servizi non esistono, le poche strutture sono fatiscenti, e il Comune non è ai massimi livelli di popolarità in zona.CAMPO SPORTIVO In via Simaxis il campo sportivo non versa nel miglior stato: delle tre aree da gioco si salva a malapena quella dedicata al calcio. In quello di calcetto invece le recinzioni stanno crollando, insieme alle porte da gioco. Di quello che probabilmente era il campetto da tennis è rimasto invece solamente uno spiazzo vuoto: nessuna rete, strisce del campo invisibili e spazzatura sparsa attorno.CIRCOSCRIZIONE La struttura di via Martiri del Congo sarebbe in realtà una biblioteca. Ma siccome non è stata messa a disposizione altra area, l'edificio ospita anche le riunioni della Circoscrizione. Il piazzale d'ingresso, non asfaltato, è abbandonato in mezzo alle buche e al fango, ai graffiti e a una serie di cartelli di segnaletica stradale che ormai stanno crollando definitivamente.SCUOLE L'edificio di viale Adua è al momento utilizzato per ospitare le scuole elementari, visto che la struttura originaria è stata abbandonata e che le medie non ci sono più. Un grosso tronco di albero crollato negli ultimi giorni di forte vento è rimasto lì davanti all'ingresso, mentre nel campo da gioco accanto le manutenzioni non sono mai state fatte, e infatti è inutilizzabile.IL MALESSERE «Non ho mai visto un vigile urbano all'uscita dei bambini da scuola, eppure ce ne sarebbe bisogno», attacca una madre residente a Silì. E un'altra si chiede: «Perché non abbiamo il pulmino che porta i bambini a scuola come invece c'è a Oristano?». «Il paese è stato completamente abbandonato da tutti: che nessuno si permetta di passare a chiedermi il voto per le prossime elezioni amministrative», avvisa Antonio Atzeni, residente e membro del Movimento per l'autonomia di Silì. E constatata la situazione di assoluto degrado della borgata esiste più di un motivo valido per cui i siliesi continuino a battersi per l'autonomia.

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