Èsuonato il gong. Il tempo della strategia è termianto: la battaglia di Silì per l'autonomia è cominciata. Ciò che conta adesso è «fare la conta delle persone favorevoli», come sottolineato da Giuseppe Puddu, il padrone di casa dell'assemblea pubblica svoltasi ieri sera a cui hanno partecipato in tantissimi. Già raccolte più di cento firme. E la voglia di autonomia sembra adesso espandersi a macchia d'olio, a partire da Donigala, altra frazione che a breve svanirà nel nulla.
L'ASSEMBLEA Le 200 sedie predisposte son state occupate tutte: donne, bambini, giovani e anziani, e molti son dovuti rimanere in piedi. Oltre agli interventi del presidente di circoscrizione, di quello del comitato Patrizio Puggioni e di Pino Carboni, presidente di circoscrizione di Donigala, è intervenuto anche il consigliere regionale Gian Valerio Sanna. Come dire: la Regione sì, il Comune no. L'intera amministrazione comunale ha infatti disertato l'incontro.
L'AUTONOMIA «Abbiamo una nostra storia, una nostra cultura, - spiega Puddu - è arrivata l'ora di dare la parola al popolo. Rivendichiamo il nostro territorio, quello precedente la riforma fascista del 1927: gli amministratori non sottovaluteranno l'evento». E anche Pino Carboni “in trasferta da Donigala” senza nascondersi dietro un dito dà «pieno appoggio all'iniziativa» autonomistica di Silì. Insomma, resta adesso da capire se, il movimento si espanderà presto a macchia d'olio anche ad altre frazioni cittadine.
I COMMENTI Piero Piroddi, siliese d'adozione, è certo che quella del referendum sia «un'ottima idea. Distiamo solo 3 chilometri da Oristano, ma le distanze sembrano maggiori. La firma? Certo che la metto». Un altro residente: «Ci siamo svegliati troppo tardi. Insoddisfatto? Alla grande. I fondi comunali non arrivano mai a Silì». Nel mentre, il passaparola «Vai a firmare!», sta spopolando tra le abitazioni della frazione.