lunedì 4 aprile 2011

Silì, aria di divorzio con Oristano


«Organizziamo il referendum per l'autonomia»
Mercoledì la prima assemblea sul referendum. «Abbiamo un anno e mezzo per arrivare alla consultazione».
Un'onda di ritorno? Macché, il malessere che ogni tanto li fa urlare «ora basta, me ne vado da questa casa» in realtà non si è mai sopito. Da quarant'anni alimenta il fuoco della separazione che ciclicamente riesplode.Come 15 anni fa quando si costituì pure un comitato per chiedere l'autonomia che sembrava addirittura cosa fatta. Poi Silì rimase dov'è: frazione di Oristano. E oggi la voglia di separarsi da un Comune mai sentito come una vera casa ritorna.L'INIZIATIVA Mercoledì si riunisce il Consiglio circoscrizionale (destinato a scomparire a fine legislatura) con all'ordine del giorno un punto: «Proposta di referendum per l'autonomia di Silì». Il presidente Giuseppe Puddu non ha dubbi: «Rispetto al passato questa può rappresentare veramente l'ultima chance. Tra un anno e mezzo questo organismo non esisterà più per cui prima dello scioglimento vogliamo capire se esiste questa voglia di separarsi da Oristano. Premettendo una cosa: già è difficile oggi far sentire la nostra voce in Comune, figuriamoci in futuro senza neppure la circoscrizione». Premessa che da sola spiega uno dei motivi di questo referendum.I MOTIVI Gli stessi di 15 anni fa, e di sempre. Slogan buoni per tutte le stagioni: cittadini di serie B, periferia della periferia, dimenticati e pure bistrattati, ultimi tra gli ultimi.Slogan che, giusto per sgombrare il campo da equivoci, fotografano la realtà senza bisogno di aggiunte colorite. Strade a pezzi, acqua che manca ogni due giorni, illuminazione che si spegne come per magia e che ritorna dopo 15 giorni, parco giochi e decoro inesistenti, rifiuti che abbondano nelle campagne, marciapiedi distrutti, segnaletica fantasma, scuole abbandonate e spazi sociali ridotti a zero. «Non siamo contro questa amministrazione, anzi abbiamo un ottimo rapporto. Solo che siamo una circoscrizione e quindi non abbiamo potere decisionale. Noi chiediamo e speriamo che qualcuno risolva - dice Giuseppe Puddu - Giusto per chiarire: il Comune ha deciso di bitumare le strade e sa quando sistemeranno quelle di Silì? Per ultime».INTERNET Su Facebook, sito internet sociale più cliccato nel mondo, esiste un gruppo della frazione. “Siliesi nel mondo”, fondato da Efisio Piras, è nato da due settimane e gli iscritti sono 370. Ci sono vecchie foto, commenti e auguri. E tutti chiedono la stessa cosa: l'autonomia.Chiedono, tutti, di non essere più una “villa”, come venne definita nel 1282 da Mariano II che donò a Mariano Mameli di Tramatza la “villa” di Silli. Sarà un semplice caso?

domenica 3 aprile 2011

Silì, la Prefettura decide sull'autonomia



Richiesta di referendum: il Comune ignora la circoscrizione



Cresce la voglia di autonomia di Silì. Dopo il silenzio del Comune la circoscrizione ha chiesto alla Prefettura di poter indire il referendum.

La richiesta al Comune è caduta nel vuoto. O meglio nel silenzio. La circoscrizione di Silì, che da due mesi porta avanti la battaglia per richiedere l'autonomia, non ha ancora ricevuto risposte da parte dell'amministrazione Comunale. E ora la palla passa alla Prefettura che dovrà dare una risposta definitiva per la richiesta di consultazione popolare. Parere che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni: «Proseguiremo comunque, e in ogni caso, la nostra azione», fanno sapere da Silì.
LE NOVITÀ La delibera del Consiglio di circoscrizione, riunito lo scorso 26 gennaio, è arrivata da tempo a destinazione. Insieme ad una «lettera di chiarificazione» inviata al sindaco Angela Nonnis, in cui si faceva presente la nascita del Comitato per la ricostruzione del Comune di Silì. E si chiedevano precisazioni sui criteri richiesti per ricorrere a un primo referendum consultivo. La risposta del Comune «non è stata abbastanza chiarificatrice - ha affermato Giuseppe Puddu, il presidente di circoscrizione - Non c'è stato alcun contatto con il Comune negli ultimi mesi, nessun segnale, e nessuna risposta. Questo fatto ci sorprende molto».
La scelta, agli inizi di marzo, è stata quella di rivolgersi alla Prefettura e chiedere le risposte che il Comune non ha saputo, o voluto, dare: «Attendiamo solo che venga presa in considerazione la nostra richiesta, e che ci venga data una risposta».
LE OPZIONI Novità si attendono per la prossima settimana; la Prefettura dovrebbe far pervenire alla circoscrizione un parere definitivo sulla vicenda. A questo punto andrebbero a crearsi due scenari possibili: la tanto attesa consultazione, coi residenti che darebbero la propria opinione sulla possibilità che Silì torni a essere un comune a sé, o si procederà ad una raccolta firme, che, promette il presidente di circoscrizione, «grazie all'aiuto e al sostegno dei siliesi, coinvolgerà non solo la frazione, ma anche Oristano e l'intera provincia».
I CONSENSI Oltre alle numerose richieste di adesione pervenute al comitato promotore, parole di incoraggiamento sembrano essere arrivate anche dalle altre circoscrizioni cittadine. Le maggiori iniezioni di fiducia giungono però dai siliesi in fermento, che, come spiega Puddu, «ci chiedono continuamente novità sulla situazione e vogliono sapere tra quanto si potrà finalmente andare al voto». Importante in questo senso anche il «supporto dato dal gruppo internet Siliesi nel mondo dal quale ci arrivano spesso segnali di sollecitazione a proseguire».

articolo tratto dall'unionesarda on line del 2 aprile 2011 - articolo di Fabrizio Corona


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