Richiesta di referendum: il Comune ignora la circoscrizione
Cresce la voglia di autonomia di Silì.
Dopo il silenzio del Comune la circoscrizione ha chiesto alla Prefettura di
poter indire il referendum.
La richiesta al Comune è caduta nel
vuoto. O meglio nel silenzio. La circoscrizione di Silì, che da due mesi porta
avanti la battaglia per richiedere l'autonomia, non ha ancora ricevuto risposte
da parte dell'amministrazione Comunale. E ora la palla passa alla Prefettura
che dovrà dare una risposta definitiva per la richiesta di consultazione
popolare. Parere che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni: «Proseguiremo
comunque, e in ogni caso, la nostra azione», fanno sapere da Silì.
LE NOVITÀ La delibera del Consiglio di
circoscrizione, riunito lo scorso 26 gennaio, è arrivata da tempo a
destinazione. Insieme ad una «lettera di chiarificazione» inviata al sindaco
Angela Nonnis, in cui si faceva presente la nascita del Comitato per la
ricostruzione del Comune di Silì. E si chiedevano precisazioni sui criteri
richiesti per ricorrere a un primo referendum consultivo. La risposta del
Comune «non è stata abbastanza chiarificatrice - ha affermato Giuseppe Puddu,
il presidente di circoscrizione - Non c'è stato alcun contatto con il Comune
negli ultimi mesi, nessun segnale, e nessuna risposta. Questo fatto ci
sorprende molto».
La scelta, agli inizi di marzo, è stata quella di rivolgersi alla Prefettura e chiedere le risposte che il Comune non ha saputo, o voluto, dare: «Attendiamo solo che venga presa in considerazione la nostra richiesta, e che ci venga data una risposta».
LE OPZIONI Novità si attendono per la prossima settimana; la Prefettura dovrebbe far pervenire alla circoscrizione un parere definitivo sulla vicenda. A questo punto andrebbero a crearsi due scenari possibili: la tanto attesa consultazione, coi residenti che darebbero la propria opinione sulla possibilità che Silì torni a essere un comune a sé, o si procederà ad una raccolta firme, che, promette il presidente di circoscrizione, «grazie all'aiuto e al sostegno dei siliesi, coinvolgerà non solo la frazione, ma anche Oristano e l'intera provincia».
I CONSENSI Oltre alle numerose richieste di adesione pervenute al comitato promotore, parole di incoraggiamento sembrano essere arrivate anche dalle altre circoscrizioni cittadine. Le maggiori iniezioni di fiducia giungono però dai siliesi in fermento, che, come spiega Puddu, «ci chiedono continuamente novità sulla situazione e vogliono sapere tra quanto si potrà finalmente andare al voto». Importante in questo senso anche il «supporto dato dal gruppo internet Siliesi nel mondo dal quale ci arrivano spesso segnali di sollecitazione a proseguire».
La scelta, agli inizi di marzo, è stata quella di rivolgersi alla Prefettura e chiedere le risposte che il Comune non ha saputo, o voluto, dare: «Attendiamo solo che venga presa in considerazione la nostra richiesta, e che ci venga data una risposta».
LE OPZIONI Novità si attendono per la prossima settimana; la Prefettura dovrebbe far pervenire alla circoscrizione un parere definitivo sulla vicenda. A questo punto andrebbero a crearsi due scenari possibili: la tanto attesa consultazione, coi residenti che darebbero la propria opinione sulla possibilità che Silì torni a essere un comune a sé, o si procederà ad una raccolta firme, che, promette il presidente di circoscrizione, «grazie all'aiuto e al sostegno dei siliesi, coinvolgerà non solo la frazione, ma anche Oristano e l'intera provincia».
I CONSENSI Oltre alle numerose richieste di adesione pervenute al comitato promotore, parole di incoraggiamento sembrano essere arrivate anche dalle altre circoscrizioni cittadine. Le maggiori iniezioni di fiducia giungono però dai siliesi in fermento, che, come spiega Puddu, «ci chiedono continuamente novità sulla situazione e vogliono sapere tra quanto si potrà finalmente andare al voto». Importante in questo senso anche il «supporto dato dal gruppo internet Siliesi nel mondo dal quale ci arrivano spesso segnali di sollecitazione a proseguire».
articolo tratto dall'unionesarda on
line del 2 aprile 2011 - articolo di Fabrizio Corona
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