lunedì 30 maggio 2011

SILÌ. Sabato 4 l'assemblea Referendum per l'autonomia Ecco il comitato

É giunta l'ora. L'assemblea pubblica tanto attesa si svolgerà la prossima settimana. Sabato per la
precisione. A giorni verrà recapitata a tutte le famiglie della frazione una lettera di invito 
 all'incontro. Dopo di che si incomincerà la raccolta delle firme per la richiesta di referendum. Da 
Silì ribadiscono: «Impossibile continuare così, a questo punto preferiamo autogestirci».
 
L'ASSEMBLEA Il dibattito si svolgerà nella piazza della circoscrizione, alle 18:30 del prossimo 
sabato. Decisivo l'incontro svoltosi qualche giorno fa. Il comitato si ritroverà nella piazza ad 
esporre ai residenti le motivazioni del movimento. Ma anche ad alcuni sindaci del territorio invitati. 
L'obiettivo esplicito resta quello «dell'autogoverno e dell'autogestione», come ribadito più volte da Giuseppe Puddu, presidente della circoscrizione, e Patrizio Puggioni, presidente del comitato
promotore.
 
L'INVITO «Alla luce dei disagi che affliggono la nostra comunità - si legge nella lettera ai silesi - e 
dell'attuale situazione politico/amministrativa riguardante il nostro paese in quanto frazione di 
Oristano, riteniamo necessario un impegno diretto nell'amministrazione di Silì. Il ruolo di frazione 
appare ormai inadatto a una comunità come la nostra, le problematiche della gestione quotidiana 
della vita cittadina e, soprattutto, dello sviluppo futuro del nostro centro, possono essere affrontate 
in maniera determinante solo da un'amministrazione locale, radicata nel territorio e ad esso 
appartenente».
 
IL PIANO «L'intento del comitato promotore resta quello di proseguire il lavoro svolto dalla 
circoscrizione, quando questa non esisterà più, - spiega Puddu - Crediamo sia necessaria la 
condivisione del progetto, quindi è fondamentale il sostegno dei siliesi. È arrivato il momento di 
mettersi in discussione. A Silì mancano strutture ricettive e molti ragazzi son sbandati». Il 
presidente del comitato promotore: «È un atto necessario il referendum, la situazione non può più 
andare avanti in questo modo».

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