venerdì 3 giugno 2011

Città-ladrona? Silì in piazza per l'autonomia


Primo grande appuntamento per il futuro della popolosa frazione oristanese. Il Comitato per la ricostruzione del Comune di Silì, ha fissato per domani presso la piazza della Circoscrizione (Asilo ex Esmas) un'assemblea per discutere sulla proposta di riprendersi la propria autonomia dalla città capoluogo di provincia.

LA LETTERA Nei giorni scorsi una lettera aperta aveva messo in evidenza come «i disagi che affliggono la comunità e l'attuale situazione politico-amministrativa che riguarda il paese in quanto frazione di Oristano», non possono più essere ignorati. Il presidente del Comitato Patrizio Puggioni, ritiene quindi «necessario un impegno diretto dell'amministrazione di Silì. Il ruolo di frazione appare ormai inadatto a una comunità come la nostra. Le problematiche della gestione quotidiana della vita cittadina e, soprattutto, dello sviluppo futuro del nostro centro, possono essere affrontate in maniera determinante solo da un'amministrazione locale, radicata nel territorio e ad esser appartenente. Questo anche alla luce dei recenti provvedimenti che hanno portato alla soppressione di molte circoscrizioni, tra cui quella di Silì. L'obiettivo principe di questa riunione - conclude il presidente Patrizio Puggioni - è discutere di autonomia di Silì dal Comune di Oristano, e valutare assieme ai siliesi se questa può essere la strada giusta per il riscatto del nostro paese».

L'INCONTRO All'incontro parteciperanno oltre al presidente Puggioni, anche Giuseppe Puddu, presidente della circoscrizione di Silì e alcuni sindaci e amministratori locali del territorio. Dunque si rafforza il movimento per l'autogoverno e il referendum resta l'arma più democratica e «necessario» per la svolta. A metà aprile infatti la Prefettura aveva dato semaforo verde al referendum con la sola condizione che la consultazione venisse effettuata «su base comunale». Una buona notizia per il comitato autonomista che però dovrà impegnarsi nella raccolta di firme per legittimare l'eventuale referendum.

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